Idriss trova casa

Nel 2017 Idriss lascia il suo paese d’origine, il Mali e a soli 15 anni, intraprende un lungo viaggio con destinazione Italia. Attraversa l’Algeria e la Libia  a piedi e con mezzi di fortuna per poi imbarcarsi e raggiungere Reggio Calabria. Dopo una tappa a Crotone si è poi stabilito nel piccolo Comune calabrese di Acquaformosa, in provincia di Cosenza, dove è stato accolto in una comunità per minori. Acquaformosa è un comune arbereshe, a circa 800 metri di altezza sopra il livello del mare, abbastanza isolato. Eppure qui c’è un progetto di accoglienza tra i più  virtuosi della Calabria. Sarà per la sua storia, nato grazie agli insediamenti albanesi in fuga dall’aggressione turca, sarà per la lungimiranza dei suoi amministratori che negli anni si sono susseguiti mantenendo sempre alta la qualità dell’accoglienza ma qui ad Acquaformosa l’accoglienza funziona davvero. Idriss, in questo contesto così diverso dal suo paese di origine, inizia a frequentare la scuola, impara l’italiano e, nel frattempo partecipa a un tirocinio di tre mesi per  imparare il mestiere di idraulico e presto inizia a lavorare.

Tuttavia, seppur il suo datore di lavoro avrebbe voluto che continuasse l’esperienza lavorativa, Idriss preferisce concentrarsi sugli studi per prendere il diploma di terza media. Finita la scuola e lasciata la comunità di Acquaformosa, trova un lavoro inaspettato come cuoco nel comune di Taverna, in provincia di Catanzaro che gli permette di vivere in autonomia e progettare il suo futuro. Idriss non immaginava di diventare cuoco, non ci aveva pensato ma è comunque felice  “… qui mi trovo bene,- dichiara – ho un bel rapporto con tutti i ragazzi con cui lavoro, è un posto tranquillo e vorrei continuare a fare questo lavoro.” Gli piaceva fare l’idraulico ma qui, in quella Calabria che molti considerano zona depressa e senza speranza, Idriss, ha trovato una seconda occasione, e oggi non vuole lasciarsela scappare. I gestori gli hanno fatto un primo contratto di quattro mesi ed ora, dopo un anno e mezzo è stato assunto a tempo indeterminato. Dice di essere molto bravo soprattutto nella preparazione dei secondi, della carne e in particolare della costata. Nel tempo libero Idriss studia per prendere la patente, è questo al momento il suo prossimo obiettivo, ma trova anche il tempo per divertirsi con i nuovi amici che si è fatto in Italia, uscendo insieme o giocando a calcetto.

La storia di Idriss dimostra che il bisogno primario dei migranti è quello di essere sostenuti in un percorso di autonomia e non di mero assistenzialismo. Nel  progetto dei minori di Acquaformosa,  avviato  nel 2015, sono stati ospitati oltre 200 minori provenienti da 4 continenti, molti dei quali hanno conseguito titoli di studio e tanti di loro si sono fermati in Italia, trovando occupazione, soprattutto nella ristorazione.  “Abbiamo dato loro una speranza di vita ed un approccio non traumatico con la realtà quotidiana,  è incomprensibile  capire come di fronte alla nuova emergenza dei minori sbarcati non si provveda ad adeguare il sistema di accoglienza con l’allargamento dei posti”  afferma il Presidente Giovanni Manoccio, dell’associazione Don Vincenzo Matrangolo, ente gestore del progetto. La storia di Idriss è stata pubblicata nel nuovo Rapporto di approfondimento semestrale dedicato ai MSNA.

Qui la pubblicazione:

https://www.lavoro.gov.it/temi-e-priorita/immigrazione/focus-on/minori-stranieri/Documents/Rapporto-approfondimento-semestrale-MSNA-31-dicembre-2022.pdf

Un pensiero su “Idriss trova casa

Lascia un commento